Manuele, impiegato della biblioteca comunale, si era persuaso che il mondo fosse struttura. Si occupava personalmente dell'ordine di più di cinquemila libri. E durante quel lavoro, dopo lungo pensare era giunto alla sua conclusione. La folgorazione arrivò poco prima dell'ora di chiusura e lo rapì completamente. Lasciò pure qualche libro nel carrello: con un sorriso li avrebbe porti a chi l'indomani cercandoli non li avesse trovati tra gli scaffali.
Era davvero assorto nei suoi pensieri, perché colto il concetto di struttura bisognava preoccuparsi della sua presentazione. Alla sua Serena, a lei per prima, avrebbe dovuto spiegarlo. Ma il come non era affare da poco: l'idea doveva stupirla. Manuele conosceva bene il suo amore, sapeva come lei sapesse fargli toccare il cielo con un dito quando sgranava i begli occhi stupita, accompagnandoli con una dolce smorfietta delle labbra.
Così nello spegnere le ultime lampade da tavolo popolava la sua testa di previsioni e soluzioni, come di qualche fugace presagio di gloria. Fece scattare le tre mandate del vecchio portone e si avviò verso casa. Intorno a lui era buio pesto se non in qualche confinata ellissi di luce, e passeggiando bisognava stare attenti a dove si mettevano i piedi.
grafosecondo
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1 commento:
insomma-- una piccola meravilgia :-)
(maiko)
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